Su suggerimento di @ex Omotto
Gli tsunami si possono formare per eventi di piccola dimensione come il crollo di un costone di giacchio da un iceberg o per il collasso di pareti di roccia durante le eruzioni vulcaniche, ma anche per terremoti sottomarini o per la caduta di meteoriti. L’articolo di Mika McKinnon fornisce molti spunti e link sulle “onde di porto” – il significato giapponese del termine “tsunami” – non soltanto per sapere come comportarsi, ma anche per approfondire i vari aspetti di questo fenomeno naturale. Perché non si sa mai.
E no, la celeberrima immagine di Katsushika Hokusai, non raffigura uno tsunami bensì un okinami.
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