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Il «lenguaje claro» per chi parla spagnolo

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24RTVE parla degli sforzi per uno «spagnolo chiaro e accessibile».

Si è conclusa con l’intervento del re Filippo VI la «I Convención de la Red Panhispánica de Lenguaje Claro». La conferenza, con la partecipazione dalle principali accademie di spagnolo (RAE per la Spagna e ASAE per il resto del mondo), è il primo passo verso la pubblicazione di un manuale per una lingua «chiara e accessibile».

La guida si incastona in uno sforzo — soprattutto in Spagna — per il «diritto a capire» del cittadino, più qualche consiglio per gli ambiti professionali e personali:

La guida includerà contenuti come avvertenze, raccomandazioni, consigli e risorse finalizzate all’ottenimento di testi chiari. «Un lessico comunicativo in tutti gli ambiti, dalla conversazione familiare ai trattati scientifici o umanistici», ha aggiunto l’accademico (Salvador Gutiérrez Ordóñez).

Molto lavoro c’è da fare nell’ambito giuridico, dove regna una parlata «oscura e incomprensibile» ai più, insieme ad altri settori legati alla pubblica amministrazione e ai servizi.

(“)L’amministrazione usa il proprio gergo, che si impone come chi parla, interpreta e decide da solo (…) è il caso della labirintica bolletta dell’elettricità o delle scritte in piccolo delle banche”, aggiunge l’accademico. “Trappole” che violano il principio di chiarezza e a cui la RAE vuole porre fine una volta per tutte.

Attenzione anche a una buona punteggiatura e alle parole non ben integrate nella lingua spagnola (i «forestierismi crudi», dove chi ascolta non ha chiaro cosa intenda l’interlocutore). Da evitare incisi, paragrafi lunghi, gerundi non necessari.

Il lavoro verrà portato a termine a novembre.


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