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Il “salva grattacieli” per Milano

Il “salva grattacieli” per Milano

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Sara Monaci e Giuseppe Latour su Il Sole 24 Ore parlano (€) dell’emendamento “salva Milano” preparato dal Ministero delle infrastrutture. Sullo stesso argomento Gialuca Brambilla su Open.

Dopo varie ipotesi, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha messo a punto l’emendamento «Salva Milano», necessario per proteggere l’effervescente sviluppo immobiliare della città.

Il provvedimento è stato discusso in questi mesi dal Ministro Salvini e dal Sindaco Sala. Lo strumento scelto è quello del condono:

Alla fine sarà un condono a salvare Milano dalle inchieste aperte dalla procura con l’ipotesi di abuso edilizio. Tutto ciò che è stato permesso e realizzato finora — incluso ciò che è in fase di costruzione e ciò che è già stato autorizzato — può proseguire e sarà considerato in automatico conforme alla disciplina urbanistica.

I tecnici del Mit e del Comune hanno ritenuto non sufficiente il «chiarimento interpretativo definitivo del legislatore» (richiesto inizialmente dall’amministrazione meneghina). Per proteggere i dipendenti comunali e i costruttori dalla burrasca delle inchieste della Procura è necessario un colpo di spugna del legislatore.

Soddifazione dell’Assessore alla Rigenerazione Urbana di Milano Giancarlo Tancredi, che parla di provvedimento «meritorio», ma che «va rivisto», alla luce di possibili ricorsi da parte dei costruttori. Infatti l’emendamento salva le costruzioni in essere, ma impone il ritorno alle regole per le prossime autorizzazioni:

Mentre per il futuro non saranno consentite «costruzioni per volumi superiori ai 3 metri cubi per metro quadrato di area edificabile, ovvero altezze superiori ai 25 metri», se non «previa approvazione di apposito piano particolareggiato o lottizzazione convenzionata».

Su il Giornale, Federico Oriana, presidente di Aspesi, l’associazione che riunisce gli sviluppatori immobiliari, spiega che si può fare di più:

Il rischio è che salvi il passato e non il futuro. Noi abbiamo bisogno di chiudere con il passato, ma dobbiamo cogliere questa occasione per chiarire cosa fare d’ora in poi.


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