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La «terapia di avversione» in Sudafrica

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Chris McGreal su The Guardian racconta le torture a cui furono sottoposti alcuni soldati omosessuali nel Sud Africa dell’apartheid.

L’articolo, pubblicato nel 2000, segue gli sforzi di un soldato per vedere riconosciuti gli abusi di cui è stato vittima:

L’uomo — in parte uomo e in parte donna — che ancora si fa chiamare Harold, sta cercando di trovare il coraggio di ribellarsi finalmente all’esercito sudafricano. È stato l’esercito, dopo  tutto, ad abbandonarlo più di dieci anni fa, durante il “trattamento” per trasformarlo da maschio a femmina, secondo una politica screditata che cercava di “curare” i coscritti omosessuali.

La terapia per “curare” gli omosessuali iniziò dopo la creazione della famigerata «Ward 22» presso l’ospedale militare di Voortrekkerhoogte, vicino a Pretoria, nel 1969. Questa struttura, ufficialmente dedicata ai soldati con problemi psicologici, era sotto il comando del colonnello e psicologo Aubrey Levin. Il dottor Levin trattava pazienti che veramente ne avevano bisogno, ma era anche interessato a “curare” altri soldati. Il suo obiettivo principale erano gli omosessuali e gli assuntori di droghe.

Ufficiali comandanti e cappellani venivano incoraggiati a segnalare i “devianti” per “trattamento”. Inizialmente, il dottor Levin era convinto di poter “ri-orientare” i pazienti omosessuali in eterosessuali utilizzando la «terapia di avversione» con scosse elettriche. Oltre a ciò era previsto il trattamento ormonale e la castrazione chimica, sempre come “rimedio” all’omosessualità; anche alcune lesbiche furono sottoposte a queste torture.

Sullo stesso argomento il canale YouTube Vanilla Magazine, in un video intitolato «Aversion Project: forced sexual reassignment in South Africa»:

Il dottor Levin non è mai stato processato per questi fatti. Emigrato in Canada, il «dottor Shock» ha continuato a praticare la professione fino ad una incriminazione e condanna di cinque anni in una vicenda di abusi sessuali.


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