Su Credit Village, la notizia della mobilitazione aziendale del gruppo Cerved, agenzia di valutazione del credito.
L’azienda di proprietà Ion non ha avututo vita semplice, e il cambio al vertice del recente passato (con l’arrivo di Carlo Purassanta) ha portato con se una brusca accelerazione sulla ristrutturazione dei conti. I sindacati non contestano solo gli esuberi (107), ma anche modi e tempi: una Pec, effetto immediato, sostituzione dei ruoli dalla tecnologia.
Niente di personale. La defenestrazione di massa è stata copiata, incollata e inviata via Pec a 107 destinatari. Senza preavviso e con effetto immediato. Sabato 30 novembre, con una mail di poche righe, Cerved ha silurato un centinaio di agenti commerciali. Under e senior, tutti a partita Iva. Il motivo? Una giusta causa (cit.): il «grave inadempimento» agli obblighi contrattuali previsti all’articolo 5 del contratto. Vale a dire: il mancato raggiungimento degli obiettivi di vendita 2023 e i risultati al di sotto delle aspettative del 2024. Fine. Nessuna indicazione sulle provvigioni degli ultimi 90 giorni (saranno pagate? In teoria sì). Nulla sulle indennità (verranno riconosciute?). Secondo sussurri e grida, la proprietà sta convertendo la relazione con i clienti in una super bolla affidata agli algoritmi. Così l’agenzia di informazioni commerciali acquisita nel 2021 dal miliardario Andrea Pignataro (che l’ha tolta subito dalla Borsa) vuole ristrutturare il debito: quasi 1,5 miliardi al 31 dicembre 2023, stando al bilancio.
Uno dei 107 licenziati si sfoga su LinkedIn.
Immagina di dedicare anni, talvolta una vita, a un’azienda. Di costruire relazioni, portare risultati, investire energia e passione. Poi, un sabato mattina, arriva una PEC. Non è un augurio di Natale né un messaggio di ringraziamento, ma una comunicazione fredda e standardizzata: «Il tuo mandato è stato revocato». Questa non è fiction, ma ciò che è successo sabato scorso a 107 consulenti commerciali di #CervedGroup, oltre a dirigenti e manager di lungo corso, protagonisti di una vicenda che lascia più domande che risposte
Altre reazioni, alcune (la prima, la seconda) sulla correttezza delle valutazioni interne e dell’uso della PEC per una comunicazione così importante (con tanti saluti a codici etici interni), altre (la terza) sull’ingresso delle tecnologie LLM e IA all’interno dell’azienda (probabilmente essa stessa scritta con l’aiuto di un LLM).
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