Su segnalazione di @paolo_paolo_ppa
Brittany Taylor, Through a Spider’s Eyes, The Scientist 01.04.2015
I ragni in genere non hanno bisogno di una buona vista per vivere: tessono la tela in modo automatico e percepiscono le prede attraverso le vibrazioni della tela stessa. E infatti l’evoluzione, nella sua economia, non li ha forniti di occhi particolarmente buoni.
Esistono però ragni che hanno abbandonato la “pesca” per puntare sulla cattura delle prede “a mani nude”. Per fare questo i ragni saltatori hanno bisogno di un’ottima vista, le cui caratteristiche sono però a lungo rimaste misteriose per i ricercatori a causa di problemi tecnici: Per esempio, a causa della pressione all’interno del cervello del ragno, l’inserimento di una sonda è spesso fatale.
Recentemente però, presso la Cornell University, un variegato team di ricercatori (un neurofisiologo, un aracnologo, un esperto di biologia statistica e uno di machine learning) ha compiuto scoperte interessanti: i due occhi centrali hanno una risoluzione vicina a quella umana (impressionante se si considerano le dimensioni del cervello) e sono adatti a riconoscere le prede; le paia di occhi laterali sono invece sensibili ai movimenti.
Stando ai pareri raccolti da The Scientist, tutto ciò potrebbe avere importanti ricadute in diversi campi: robotica, studi sull’autismo (grazie alla possibilità di miniaturizzare l’eye-tracking) e videosorveglianza.
Immagine by Thomas Shahan [CC BY 2.0], via Wikimedia Commons
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