Su suggerimento di @Mona e @Beverly Tozier.
Ne parla il Sole 24 Ore spiegando un meccanismo che ora vede protagonista anche l’Italia:
I rendimenti di una fetta importante dei titoli governativi continentali tratta a tassi sotto zero. Gli investitori che li acquistano sul mercato primario e secondario non ricevono alcuna remunerazione ma anzi si vedono addebitare di fatto una commissione per «parcheggiare» la liquidità in questi titoli. E gli Stati per contro non si trovano più a pagare un costo (il tasso di interesse) sulle proprie operazioni di rifinanziamento ma, trovandosi a restituire a scadenza una cifra inferiore a quella raccolta, di fatto ci guadagnano ad indebitarsi.
In passato sono stati soprattutto i Paesi considerati più solidi a beneficiare del “paradosso” dei tassi negativi: la Germania, la Francia, i Paesi Bassi, la Finlandia… Oggi a questo “club esclusivo” si è aggiunta anche l’Italia. All’asta di CTz di martedì scorso il Tesoro ha raccolto 1,75 miliardi di euro con un tasso medio negativo dello 0,023% mentre al collocamento di BoT semestrali in asta mercoledì i 6 miliardi di titoli sono stati piazzati ad un rendimento a -0,055%. In entrambi i casi la domanda è stata molto sostenuta con richieste superiori a due volte l’ammontare offerto.
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