A cura di @Sebastiano_A.
Dal 22 al 25 giugno si svolgerà la quindicesima edizione del Girotonno, manifestazione organizzata dal comune di Carloforte e di solito coincidente con la tradizionale pesca del tonno rosso.
L’evento è di tipo culturale ed enogastronomico: sarà possibile degustare i piatti tipici del territorio, come il cascà, ed assistere, oltre che a dei concerti, ad una gara gastronomica internazionale e alla preparazione, da parte degli chef, di creazioni originali basati sul tonno rosso, dalla carne molto nutriente. Quest’anno, invece, è incerta la possibilità di assistere nello stesso periodo alla pesca di questa specie nella Tonnara di Carloforte, di cui gli stabilimenti annessi sono solitamente visitabili; probabilmente durante la manifestazione verranno fornite tutte le informazioni necessarie.
Tonnara di Carloforte
Quella di Carloforte rimane tra le poche tonnare ancora in uso nel Mediterraneo; la popolazione tabarchina ha una forte tradizione marinara: a Carloforte, che è un comune della provincia del Sud Sardegna situato in una delle due isole principali dell’arcipelago del Sulcis, l’isola di San Pietro, viene celebrata ogni 29 giugno la festa di San Pietro, patrono dei pescatori. Ma cos’è una tonnara?
La tonnara è un impianto di pesca costituito da un insieme di reti organizzate a camere posizionato lungo la costa, nella zona di passaggio dei tonni: in primavera questa specie si riunisce in grandi gruppi per migrare dall’Oceano Atlantico verso il Mar Mediterraneo e così riprodursi, sono i cosiddetti “tonni di andata”; mentre tornano nell’Atlantico in autunno (“tonni di ritorno”). Nella tonnara di corsa, una volta fatti ammassare in una camera specifica, vengono fatti passare nella “camera della morte”, dove vengono fatti affiorare in superficie per permetterne la pesca con un antico metodo, quello della mattanza.
Nella mattanza il rais, capo responsabile della tonnara, dà il via alla pesca, quindi i tonni vengono fiocinati dai tonnaroti e tirati sulle imbarcazioni fino all’ultimo; lasciando solo un mare sporco di sangue. Il rais può così dichiarare conclusa la pesca.
La mattanza viene raccontata in un famoso brano di Modugno, seppure riguardi quella di un’altra specie: la canzone è Lu pisci spada ed è ispirata ad un fatto che pare sia realmente accaduto in Calabria; è ‘na storia d’amuri, d’un pisci spada che si lascia catturare per morire insieme alla compagna.
La mattanza del tonno invece viene rappresentata nel film Stromboli (Terra di Dio) diretto da Roberto Rossellini: nella scena in questione la protagonista, Ingrid Bergman, assiste nauseata alla sanguinosa pesca.
Bergman e Vitale nel film Stromboli (Terra di Dio)
Sebbene la mattanza del tonno sia una ricorrenza basata sul profondo rispetto per questo grande pesce, è effettivamente una pratica piuttosto cruenta; ma è anche un metodo che viene usato nelle tonnare più sostenibili: la stagione di pesca per le tonnare di corsa dura soltanto per un breve periodo compreso tra aprile e maggio, e tra luglio ed agosto, quest’ultimo, periodo in cui i tonni hanno già deposto le loro uova sulle coste; catturando in questo modo soltanto gli esemplari che abbiano raggiunto la maturità sessuale; i tonni sono una specie in pericolo a causa della sovrapesca e dell’inquinamento del mare. In un articolo del 2016 del Corriere della Sera è presente il parere di una Campaigner Mare di Greenpeace Italia su questa pratica.
Per quanto riguarda la percezione del dolore nei pesci ci sono opinioni discordanti: non avendo neocorteccia nel cervello ed abbastanza nocicettori nell’organismo, essi non dovrebbero sentire dolore; eppure, diverse ricerche, come quella condotta dall’Università di Purdue, basate su reazioni a degli stimoli nocivi e sul conseguente comportamento, sembrerebbero dimostrare il contrario, tuttavia le reazioni potrebbero essere semplici riflessi. Attraverso la sezione fonti della pagina di Wikipedia si possono raggiungere molti articoli che trattano l’argomento.
In attesa che il Girotonno 2017 cominci, è possibile leggere dal sito del comune di Trapani un bel libro su questi magnifici pesci d’argento fuso e sulla tradizione tonnarota: Tonni e tonnare; e guardare un breve documentario presente nell’archivio storico dell’Istituto Luce: Tempo di tonni.
La probabile colonna sonora è Crêuza de mä (1984), album di Fabrizio De André.
Copertina tratta da Pixabay. Immagini a seguire: Wikimedia Commons (trolvag, CC BY-SA 3.0); Wikimedia Commons (Pubblico dominio); Wikimedia Commons (Pubblico dominio); Wikimedia Commons (Pubblico dominio); Wikimedia Commons (Laika ac, CC BY-SA 2.0).
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