Attenzione: questa discussione rimane aperta per discutere le questioni sulla struttura gestionale di hookii. Per parlare degli aspetti tecnici c’è questo post, mentre quest’altro è dedicato al futuro di hookii in senso lato.

Ieri vi abbiamo fatto una proposta: quella di dialogare sulla costituzione di un’associazione culturale senza fini di lucro che stia dietro al sito, e che ci permetta di avere un minimo di struttura e di identità legale per:

• dare una struttura decisionale un po’ più valida del semplice “volemose bene” che permetta di instradare il sito, ora che si sta ingrandendo abbastanza
• avere un tecnico che permetta il mantenimento e il miglioramento del sito
• dare la possibilità di trovare fondi tramite donazioni, crowdfunding, sottoscrizione soci, affiliazione a siti

Dopo la discussione esplorativa di ieri sul tema continuiamo qui con qualche riferimento per avere dei punti fermi.
@pinaz81 suggerisce un elenco di possibili modifiche tecniche (da integrare, e sotto questo commento c’è chi lo fa).
Come si fa a fare un’associazione? E lo statuto? @duffogrup fa partire la discussione con uno spunto.
Intorno a questo commento di @Roberto Sciascia si sviluppa un discorso sulla trasparenza: deve essere totale? Bisogna fidarsi? Come si deve realizzare?
@Erni fa delle considerazioni interessanti su come dovrebbe svilupparsi hookii per migliorare sul serio.
@Beverly Tozier solleva la questione della linea editoriale e dell’organizzazione redazionale, e la discussione continua in Quo vadis, hookii?.
Ancora @Erni propone una sintesi di due delle posizioni forti uscite dalla prima discussione (prendendo in esame anche la proposta di @unit, che la spiega pure qui) e @Massimo011 risponde con una ulteriore proposta di sintesi.

 

Argomenti chiusi dopo discussione

@Alan Cowan vuole eliminare disqus e creare un’alternativa, ma dopo discussione si è ritrattato (argomento per ora chiuso) @Piwakkio rilancia, va sul tecnico e propone un sistema di commenti alternativo a disqus e opensource (argomento per ora chiuso da Alan Cowan e su cui si può ritornare più avanti).