Su suggerimento e a cura di @The Redshire Cat.
Ad ognuno di noi è capitato almeno una volta nella vita d’osservare con meraviglia un bel cielo stellato, lontano dalle luci delle città, magari distesi in un prato in una notte d’estate.
Qualcuno, poi, si sarà soffermato, oltre che sulla sbalorditiva bellezza di questo spettacolo della Natura, sulla straordinaria vastità del cosmo, e si sarà sicuramente chiesto: «Siamo soli nell’universo?»
A questa domanda hanno tentato di rispondere un po’ tutti, fin dalle epoche piú antiche, e tuttavia ad oggi ancora non vi è nessuna vera risposta. Se lo chiese anche il celebre fisico italiano Enrico Fermi, un giorno del 1950 durante un pranzo coi colleghi a Los Alamos: «Where is everybody?»
In quel preciso istante nacque quello che passerà alla storia come il paradosso di Fermi.
Se consideriamo infatti che ci sono fino a ben 400 miliardi di stelle solamente nella Via Lattea, la nostra galassia, e altrettante galassie là fuori, che in tutto l’universo osservabile ci sono almeno 500 miliardi di miliardi di stelle simili al Sole, e che esistono 100 miliardi di miliardi di pianeti simili alla Terra nel cosmo, allora dovremmo aspettarci qualcosa come 10 milioni di miliardi di civiltà intelligenti, di cui 100.000 solo nella nostra galassia. Eppure non siamo mai nemmeno riusciti a ricevere un segnale chiaramente artificiale dallo spazio profondo e non abbiamo mai avuto prova dell’esistenza di qualcun altro là fuori.
Insomma, dove sono tutti quanti?
Per facilitare la vita a chi non mastica bene l’inglese, sullo stesso argomento c’è un articolo di Lega Nerd in italiano, ch’è una sorta di traduzione dell’originale americano.
Immagine da Wikimedia Commons.
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