Sono composti da giovani uomini che pensano che nel paese sia in corso una grande cospirazione per colpire ed emarginare il loro sesso
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Fonte: il Post Mondo

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(da una segnalazione di @Temp sullo stesso argomento)

Un articolo del NYT parla del fenomeno dell’antifemminismo in Corea del Sud.
Il movimento, perlopiù a vocazione giovanile, condivide molti degli slogan incendiari con i movimenti populisti di destra in Occidente che spacciano tali messaggi. Le donne che sostengono il diritto all’aborto sono etichettate come “distruttrici della famiglia”. Le femministe non sono paladine dell’uguaglianza di genere, ma “suprematiste femminili”.

“We don’t hate women, and we don’t oppose elevating their rights,” said Bae In-kyu, 31, the head of Man on Solidarity, one of the country’s most active anti-feminist groups. “But feminists are a social evil.”

Una possibile spiegazione potrebbe essere quella legata alla competizione sul mercato del lavoro.

“Men in their 20s are deeply unhappy, considering themselves victims of reverse discrimination, angry that they had to pay the price for gender discriminations created under the earlier generations,” said Oh Jae-ho, a researcher at the Gyeonggi Research Institute in South Korea.
If older men saw women as needing protection, younger men considered them competitors in a cutthroat job market.