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Il tennis a testa in giù: guida agli Australian Open 2016

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Su suggerimento ed a cura di @loveforty

Il circuito del tennis ha riaperto a inizio anno i battenti dopo la breve sosta natalizia, con i tornei di preparazione in vista del primo Slam stagionale, gli Australian Open (qui il sito ufficiale) in partenza lunedì 18 gennaio, a Melbourne. Poche sorprese e molte conferme nelle prime due settimane del 2016: Djokovic ha ripreso da dove si era interrotto, vincendo il torneo di Doha con una partita al limite della perfezione contro un impotente Rafael Nadal.

Stan Wawrinka, lo svizzero che l’anno scorso spezzò i sogni di Grande Slam del serbo nella finale di Parigi, si è imposto a Chennai. Chi ha steccato è stato invece Roger Federer, fermato nella finale di Brisbane dal canadese Milos Raonic. Tra le donne, invece, si è rivista la bielorussa Vika Azarenka, vittoriosa e in ottima forma a Brisbane, mentre la polacca Radwanska, dopo la vittoria nelle WTA Finals di fine anno, continua la sua striscia positiva vincendo a Shenzen.

Capitolo a parte per Serena Williams: dopo lo shock degli US Open, dove perse in semifinale da Roberta Vinci, l’americana si era fermata fino a fine anno per smaltire la delusione. Arruolata per la Hopman Cup di gennaio (un torneo a quattro squadre, per certi versi simile alla coppa Davis), ha dovuto dare forfait durante il match con l’australiana Jarmila Wolfe, per un riacutizzarsi del dolore al ginocchio che da tempo la tormenta.

Nel tabellone degli uomini sembrerebbe tutto molto facile. Se Djokovic rimane quello dell’anno scorso (e Doha suggerisce questo), ci sarà poco da divertirsi per gli altri. Il serbo attualmente gioca su un altro livello, agonistico e mentale, rispetto ai suoi avversari. L’unico, insieme a un Federer in giornata di grazia, che potrebbe creargli dei problemi sul lento cemento australiano, è Stan Wawrinka. (Un dato spaventoso: degli ultimi 60 set giocati, Djokovic ne ha giocati 11 contro i due svizzeri, e il bilancio è di 7 vinti e 4 persi. Contro il resto del mondo, i set giocati sono stati 49, con 49 set vinti a 0. Zero.)
Con un Nadal ancora lontano dalla forma migliore, e un Andy Murray spesso scarico mentalmente (prima il matrimonio, ora il figlio che potrebbe nascere il giorno della finale), è difficile immaginare Djokovic non alzare il trofeo tra due domeniche.
Capitolo Federer: ridendo e scherzando, quest’anno saranno trentacinque le candeline sulla torta. Eppure lo svizzero non sembra intenzionato a smettere, anzi. Ha cambiato da poco allenatore, separandosi da Stefan Edberg e arruolando Ivan Ljubicic, suo amico ed ex allenatore proprio di Raonic, sintomo che la voglia di rimettersi nuovamente in gioco anche quest’anno è tanta. Vedremo fin dove riuscirà a spingersi. Per ora, pur perdendo la finale, ha già deliziato i tifosi australiani con colpi d’altri tempi.

Per le donne la situazione è più incerta: con il grosso punto interrogativo sulle condizioni fisiche, e forse non solo quelle, di Serena Williams, il gruppo di pretendenti al titolo è ben nutrito. Il guaio è che anche le seconde linee sono alle prese con problemi fisici di varia natura: Simona Halep, Garbiñe Muguruza, Radwanska, Maria Sharapova e Petra Kvitova si sono tutte ritirate nei tornei in cui erano iscritte. Detto sopra di Vika Azarenka, questa edizione si preannuncia come la più incerta degli ultimi anni.

Sono lontani gli anni in cui lo Slam australiano veniva ignorato dai tennisti europei e americani, a causa della lunga trasferta che comportava (Borg vi partecipò una sola volta, Connors due). Negli ultimi anni il torneo di Melbourne ha tirato la volata agli tre tornei dello Slam, sia per copertura televisiva che per strutture di gioco (è stato il primo a dotarsi di un campo con tetto richiudibile in caso di pioggia, e quest’anno i campi che possono essere coperti saranno addirittura tre), sia per quanto riguarda la corsa al rialzo dei montepremi, classifica in cui la scorsa edizione degli US Open ha segnato un nuovo record, con 42 milioni di dollari messi in palio (di cui solo 3,3 milioni andavano ai vincitori dei singolari maschile e femminile: a testa!)
Tutto questo, e tanto altro, lo si potrà seguire su Eurosport.

 

Immagine di Richard Fisher, via Flickr, CC BY 2.0


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