La presidente della Camera invita a usare “deputata” al posto di “deputato”, per esempio, e spiega che non farlo è un esempio di «resistenza culturale».
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Dai commenti
@Licia riporta un esempio delle difficoltà nel declinare al maschile e al femminile alcuni termini di uso comune. Il femminile di guardia?
@giulia morra ritiene che le discussioni sulle questioni linguistiche possano allenare la mente a “valori di non discriminazione sostanziali” e si chiede: “Che danno si può fare a dire ingegnera? Perché la Boldrini vi ha fatto arrabbiare?”. Secondo @beonerosso il problema è che la Presidente della Camera usa un metodo da stato etico.
@MaestroYoda considera quella sollevata una questione di lana caprina: sono altri gli aspetti di mancata parità da considerare, tra tutti la disparità nei salari.
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