Buongiorno a tutti. Visto che il Natale – d’alemianamente diciamocelo – è noioso, perchè non far partire una bella discussione sul tema della moderazione? Questa lettera aperta scritta dai penultimi tre moderatori, il cui mandato è terminato una settimana fa, può essere un buon modo per parlare di alcuni punti riguardanti questo aspetto dell’autogestione della comunità. Tra i punti trattati: le difficoltà della moderazione tout court e le comunicazioni con gli altri utenti delle decisioni di moderazione.
Cari Mhookiies buongiorno,
siamo i tre (ex, ndr) misteriosi moderatori di Hookii, Qui, Quo e Qua.
Il nostro periodo di attività è giunto al termine. Già nei giorni passati avevamo pensato che fosse il caso di buttare giù due righe per evidenziare i problemi e i limiti che abbiamo riscontrato in questo nostro primo periodo di moderazione. Poi abbiamo visto, in particolare nella giornata di ieri (13 dicembre), serpeggiare una certa insoddisfazione nei confronti del nostro operato, quindi abbiamo capito che non era solo “il caso” di scrivere queste parole: era proprio necessario. E le due righe sono diventate molte di più.
Quando abbiamo deciso di proporci per il ruolo di moderatori di Hookii sapevamo che avremmo dovuto far valere quelle regole che assieme abbiamo provato a darci, nelle modalità che ci siamo dati. Certo, quelle stesse regole ci lasciano una certa autonomia decisionale, ma abbiamo sempre cercato di stare attenti a non eccedere nella discrezionalità, convinti che chi fa rispettare le regole non possa permettersi anche di riscriverle.
Sapevamo che ci aspettava un compito difficile. Non immaginavamo che ci aspettasse un compito così difficile.
I nostri predecessori avevano fatto un lavoro egregio non solo nell’attività di moderazione, ma anche nella definizione di uno “standard operativo” e nella stesura di una serie di documenti che ci aiutassero a stabilire una continuità gestionale col passato. A dispetto del loro eccellente lavoro, all’inizio abbiamo faticato non poco nel familiarizzare con una procedura per noi sconosciuta, e comunque ancora non pienamente definita. A questo si aggiunge il fatto che, come tutti voi, dedichiamo a Hookii il tempo che possiamo, e capirete che per quanto ci possiamo essere sforzati, e per quanto attenti possiamo essere stati nel valutare ogni singolo aspetto di ogni singolo caso, non siamo immuni da errori.
Il primo errore che abbiamo fatto, dettato sia da problemi organizzativi che dalla nostra inesperienza, è stato quello di limitarci a valutare le singole segnalazioni, senza tenere conto della storia di chi segnalava e di chi veniva segnalato. Quando ci siamo resi conto che il limitarsi al “qui ed ora” creava un pericoloso squilibrio nelle nostre valutazioni, abbiamo provveduto a cambiare rotta, seppure in ritardo. Ma l’abbiamo fatto con una certa difficoltà, proprio per l’assenza di una continuità gestionale col passato. In questo senso, un possibile aiuto potrebbe venire da un cambio della guardia “progressivo” e non in blocco come avviene ad ora, così che know-how e memoria storica si tramandino in maniera meno traumatica.
Altro problema che abbiamo riscontrato è che, nel cercare di raccogliere il parere di tutti e tre i moderatori, si finiva col far passare molto tempo prima di prendere una decisione. Questo poteva dare luogo ad ulteriori fraintendimenti, malesseri e malumori. Abbiamo cercato di darci delle tempistiche, così da poter conciliare rapidità e collegialità, e crediamo di essere riusciti a trovare una quadra. Ma qui vorremmo invitare tutti voi ad avere più pazienza: il lavoro dei moderatori è delicato e difficile, soprattutto in una comunità automoderata, che fa dell’intervento dall’alto (non ci stancheremo mai di ribadirlo) l’extrema ratio.
Date ai moderatori il tempo di fare il proprio lavoro.
E qui arriviamo a un altro problema: ci siamo resi conto di quanto poco del nostro operato fosse percepibile dal resto della community. Gli atti di moderazione non sono pubblici, così come ovviamente le nostre comunicazioni interne. Questo ha probabilmente contribuito a creare nella community la sensazione che vi fosse un “dietro le quinte”, con la conseguente diffusione di astio e diffidenza da parte di alcuni nei confronti del nostro operato. In questo senso, ci chiediamo se non sia possibile rendere almeno in parte nota la nostra attività, pubblicando un elenco dei provvedimenti disciplinari ed eventualmente anche delle segnalazioni (tenendo conto che quelle finora ricevute sono state inviate sotto condizioni differenti e non potranno, quindi, essere pubblicate in nessun caso). Non è facile trovare un giusto punto d’equilibrio tra riservatezza e trasparenza, e certamente non vogliamo che la moderazione si trasformi in un processo su piazza a flusso continuo. Ma crediamo che una maggiore consapevolezza pubblica dei modi, dei criteri e degli strumenti usati dalla moderazione potrebbe aiutare. Tutto questo fermo restando un punto: il modo migliore per conoscere la moderazione è candidarsi a moderare. E vi invitiamo a farlo, perché riteniamo sia innanzitutto un’utilissima esperienza di automoderazione, che vi aiuterà a guardare alla community con un occhio diverso.
L’ultimo problema con cui ci siamo scontrati è stato il nostro poter agire solo su segnalazione. Questo da un lato è un toccasana per i nostri nervi, perché ci evita di doverci scorrere chilometri di discussioni, ma dall’altro ha fatto sì che avessimo a volte le mani legate nei casi in cui utenti a noi ben noti, magari sotto diffida, continuavano a disturbare senza che a noi fosse consentito, in assenza di segnalazioni, di prendere i dovuti provvedimenti. E ci teniamo a dirlo: non ci è mai sembrato corretto segnalare in forma privata per poter intervenire come moderatori. Il giudice fa il giudice, non il poliziotto, né il legislatore.
Anche in questo caso, ci rendiamo conto che si tratta di un tema complesso. Limitare il nostro ambito di intervento ai casi segnalati è garanzia di equità, dal momento che non possiamo essere ovunque in ogni momento, e finiremmo, nel caso avessimo assoluta autonomia di intervento, col rendere arbitrario ciò che arbitrario non vuole e non deve essere. Ma crediamo sia un tema attorno al quale sarebbe bene aprire un confronto, per studiare con voi eventuali integrazioni a un sistema di moderazione che riteniamo perfettibile.
Questo lungo papiro per farvi capire che, per quanto ci riguarda, ben venga una discussione sulla moderazione, sulle sue regole e sulle sue modalità operative. Come già detto, a un mese dalla sua messa in opera, fra cambi della guardia, problemi procedurali e difficoltà organizzative lo strumento stiamo iniziando a tararlo ora.
Saluti, lunga vita a Hookii,
Qui, Quo, Qua
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