Su suggerimento di @marius.
Nel 1997 il grande scacchista Garry Kasparov perdette una sfida a scacchi con il supercomputer Deep Blue di IBM, e secondo molti l’esito del confronto dipese da un evento specifico e inatteso.
Alla 44esima mossa della prima partita tra uomo e macchina (o forse, come suggerisce il progettista di Deep Blue Feng-Hsiung Hu, tra uomo costruttore e uomo giocatore) il computer mosse la torre in una posizione che – si sarebbe scoperto in seguito – l’avrebbe portato allo scacco matto in 22 mosse. Deep Blue perse, ma quell’imprevedibile mossa che mostrava capacità di calcolo impensabili, portò probabilmente Kasparov allo sconforto.
Ne parla Linkiesta ripercorrendo la storia dello sviluppo dei grandi computer da scacchi.
Immagine da Wikimedia Commons.
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