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La città che crede nell’inclusione [EN]

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Su suggerimento e a cura di @NS3.

Su The Atlantic un articolo circa la storia di segregazione di Louisville in Kentucky e su come la città abbia cercato di creare una maggiore inclusione sociale all’interno delle scuole.
Un processo che appare ancora più importante se si considerano città come Detroit, dove la segregazione razziale l’ha portata ad essere composta al 83% da neri, con il 39% di persone sotto la soglia di povertà, mentre l’area metropolitana di Oakland Country (nord della città) è abitata dal 78% di persone bianche ed è la zona più ricca della città, con solo il 10% di persone sotto la soglia di povertà.
La forte segregazione ha creato un sistema formate da scuole pubbliche a maggioranza nera nelle città, mentre scuole principalmente formate da bianchi di periferia.

“One of the reasons white people leave central cities is because schools become segregated before neighborhoods do,” Orfield said. “White families stop buying in certain areas where the schools become all poor and non-white.”

Questa segregazione porta quindi anche a modificare il valore eonomico delle abitazioni aumentando il costo di quelle vicino alle migliori scuole (periferiche/bianche) aumentando così la segregazione sociale.

La scelta di Louisville va in controtendenza: le classi sono composte creando “cluster” misti per cui i genitori possono compilare una domanda di preferenza. La distribuzione degli studenti viene fatta sulla base di alcuni indicatori tra cui la presenza di minoranze, il livello di istruzione dei genitori, e il reddito delle famiglie, al fine di mescolare studenti provenienti dai vari blocchi sociali dei cluster.

“When families are thinking about moving around the metro area, they know that any neighborhood is going to be linked to a school with a racial composition that reflects the broader-metropolitan area,” she said. “It helps disentangle the school-housing relationship.”

Questo porta ad alcuni vantaggi che non si fermano al campo sociale ma che riguardano anche i tassi di segregazione spaziale: il tasso di segregazione nei quartieri di Louisville è diminuito più rapidamente che in altre città dopo l’adozione del piano di integrazione scolastica, ed è risultata doppia rispetto ad altre città/contee come Richmond che non l’hanno adottato.

Immagine da flickr.


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