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L’università italiana non prepara al lavoro?

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Su suggerimento di @M@.

Edoardo Lombardi Vallauri, sulla rivista Il Mulino, parla del luogo comune dell’università che non prepara al lavoro, partendo dalla domanda principale da farsi sull’argomento: a che lavoro dovrebbe preparare l’università?

Che l’università debba preparare al lavoro è un luogo comune. Anzi un tormentone, un mantra, una sentenza, ripetuta dalle fonti che in questo Paese hanno in assoluto più ascolto, e cioè le aziende. Le sacre aziende, che siccome la ricchezza la generano loro, hanno sempre ragione. E se non vogliamo diventare poveri, bisogna fare tutti come dicono le aziende. Già, ma ultimamente le aziende di ricchezza ne generano meno dell’auspicabile. Ebbene, l’università, che deve generare sapere e saper fare, ne genera anche lei così poco? Perché le aziende, per non prendersi la colpa del fatto che non riescono più a produrre ricchezza, hanno inaugurato il sistema ben noto dello scaricabarile: la colpa non è nostra, dicono, ma – fra gli altri cattivi – della scuola e dell’università, che non preparano i giovani per il lavoro.

Immagine by Christina Hendricks [CC BY 2.0] via Flickr.


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