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Non c’è un’unica via per pensare l’uguaglianza fra i sessi [FR]

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Su suggerimento di @Humù.

 

Camille Froidevaux-Metterie, professoressa di Scienze Politiche e femminista, racconta la sua visione sulla condizione attuale della donna nella società e critica un certo modo “normativo” di essere femminista.

“Il femminismo ha sempre proceduto su due fronti: quello della teoria e quello della lotta. Concordo pienamente con la battaglia per la rigorosa parità fra i sessi, ma, sul piano della riflessione, ciò che mi interessa è la donna contemporanea. Il femminismo ragiona ancora troppo spesso con vecchie categorie che impediscono di identificare i nuovi aspetti della condizione femminile e, a volte, mostra un settarismo che mi irrita…
Per difendere la causa delle donne, il femminismo ha adottato, da una parte la via dell’universalità, che fa della donna un individuo astratto con dei diritti, e dall’altra, la via della diversità, che mette di fronte a tutto la specificità legata alla natura materna della donna.
Questa divisione è, oggi, non operativa. Le donne sono diventata degli individui astratti con gli stessi diritti degli uomini e, allo stesso tempo, rimangono dei soggetti concreti, amanti, madri, con desideri propri.
Io non considero che le donne siano differenti dagli uomini, né che il fatto di essere madri implichi avere più empatia o l’essere più dolci. Invece, io propongo che entrambi gli aspetti del femminismo siano presi in considerazione, poiché essi corrispondono a due realtà concretamente vissute dalle donne.
[…] Perché, dopo essere state per lungo tempo considerate come semplici corpi, le donne devono vivere oggi come se non ne avessero più uno? Anche il corpo è per esse uno spazio di libertà. Io cerco quindi di riabilitare questa dimensione sessuale dell’esistenza femminile.”

Potete usare Google Translate per la traduzione in inglese, abbastanza buona (quella in italiano purtroppo è scadente).

 

Nell’immagine, Susanna e i vecchioni, Guercino [Public domain], via Wikimedia Commons


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