Il fenomeno del “cannibalismo planetario” è più comune di quanto si pensasse, secondo uno studio sui cosiddetti “gemelli cosmici”. Ne parlano Yuan-Sen Ting, professore associato di Astrofisica all’ Australian National University (Camberra) e Fan Liu Research Fellow della School of Physics and Astronomy, Monash University (Melbourne) su The Conversation e in italiano il sito Passione Astronomia.
La ricerca ha esaminato 91 coppie di stelle gemelle, nate dalla stessa miscela di materiali, per rilevare anomalie chimiche che potrebbero indicare l’ingestione di materiale planetario da parte di una stella. Almeno l’8% delle coppie di stelle mostrava tali anomalie, suggerendo che una stella aveva assorbito un pianeta a causa di un’instabilità nell’orbita del pianeta stesso1.
Queste instabilità, che possono portare all’espulsione casuale di un oggetto nello spazio o alla sua caduta in una stella ospite, sono note come il “problema dei tre corpi”, un dilemma che ha confuso gli scienziati per secoli. Le simulazioni suggeriscono che tali instabilità potrebbero essere comuni nei primi 100 milioni di anni di vita di un sistema planetario. Tuttavia, le anomalie chimiche osservate suggeriscono che queste instabilità potrebbero verificarsi anche più recentemente, portando le stelle a consumare alcuni pianeti o materiale planetario.
Lo studio di questo tipo di stelle ci incoraggia a riconsiderare il nostro posto nell’universo. Tendiamo a dare per scontata la stabilità del nostro Sistema Solare. Con questo non stiamo dicendo che instabilità di questo tipo possano verificarsi allo stato attuale delle cose nel nostro ”angolo di cosmo”. Tuttavia, la nostra comprensione della dinamica dei sistemi a corpi multipli è ancora molto incompleta. Mentre continuiamo a esplorare i misteri del cosmo, studi come questo ci ricordano il delicato equilibrio che permette alla vita di prosperare sulla Terra e la potenziale fragilità della nostra casa cosmica.
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