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Riviste in mostra alla Galleria degli Uffizi (termina il 17 settembre)

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La mostra Riviste. La cultura in Italia nel primo ‘900, ospitata fino al 17 settembre nelle sale della Galleria degli Uffizi a Firenze, descrive attraverso le pagine pubblicate nel primo quarto del Novecento un «periodo inquieto e fertile, fervido di idee, visioni, provocazioni la cui genialità e portata avanguardistica ha resistito all’usura del tempo e continua a generare frutti ancora oggi». 

Organizzata dagli Uffizi insieme alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (con la curatela di Giovanna Lambroni, Simona Mammana, Chiara Toti), offre al visitatore un panorama completo delle più influenti pubblicazioni culturali apparse nella penisola durante il primo quarto del Secolo Breve: dai suoi inizi, con le invettive ribelli del «Leonardo», firmato da Giovanni Papini e Giuseppe Prezzolini, all’evoluzione pluralista de «La Voce», sempre di Prezzolini, all’atto di amore per la libertà assoluta dell’Arte espresso da «Lacerba» di Ardengo Soffici, per passare, nel giro di poco più di una decade, dagli slanci futuristici della «Poesia» di Marinetti ad una ritrovata attenzione per il sociale con Piero Gobetti («La rivoluzione liberale») e Antonio Gramsci («L’Ordine nuovo»). Fino a diramarsi, appena oltre la soglia degli anni Venti, nella poetica da “Strapaese” di Leo Longanesi e Mino Maccari («L’Italiano», «Il Selvaggio») e nell’ internazionalismo spinto di Curzio Malaparte e Massimo Bontempelli («900»). Il tutto sempre, pur nella varietà delle testate e dei loro animatori, senza mai rinunciare allo sguardo critico, allo spirito indipendente, a quella rivendicata libertà di giudizio che, in ogni epoca, è caratteristica irrinunciabile dei grandi intellettuali.

Ne parla anche Finestre sull’arte.

“Questa esposizione”, sottolinea Paola Passarelli, direttrice generale Biblioteche e Diritto d’Autore, “costituisce un’ulteriore occasione per conoscere e valorizzare il ricchissimo patrimonio di periodici (riviste, giornali e numeri unici) posseduto dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, una collezione senza eguali nel nostro Paese. Gli oltre 160.000 titoli, in alcuni casi conservati in unica copia, per circa 3.400.000 volumi fisici, poco meno di 6.000 titoli correnti, sono la testimonianza tangibile del suo ruolo di ‘archivio nazionale del libro’ – locuzione, questa, riferita all’intero complesso del patrimonio bibliografico tutelato dall’Istituto in ragione della normativa sul ‘deposito legale’ a partire dall’Unità d’Italia. Il progetto sotteso alla mostra valorizza in maniera originale le risorse documentarie e iconografiche di due fondamentali istituzioni culturali italiane, in un fecondo dialogo che dà luogo a una virtuosa sinergia fra mondi, professionalità e patrimoni diversi ma complementari”. “La mostra”, spiega il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, “costituisce una prima in assoluto, per ampiezza e contenuti: le riviste, la grafica delle copertine, le opere d’arte di grandi artisti del momento, insieme ai testi – molti dei quali di qualità e impegno straordinari – ci fanno subito entrare in un mondo di scambi fervidi e fruttuosi tra gli intellettuali del tempo, alcuni anche giovanissimi. È come vedere il film storico di quei decenni di inizio Novecento che hanno cambiato il volto dell’Italia e la sua posizione rispetto all’Europa”.


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