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Sabin, un anniversario di fine agosto per non dimenticare perché si vaccina

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A cura di @NedCuttle21(Ulm).

Un articolo di Scienza in Rete ripercorre la storia di Albert Bruce Sabin (1906 – 1993), il virologo polacco al quale si deve la scoperta del vaccino più diffuso contro la poliomielite.

[…] fu quasi per caso che Sabin si mise a studiare la poliomielite: “Fu il mio maestro, dottor Park, famoso per aver debellato la difterite, a consigliarmi di studiare la polio – ebbe a dire Sabin – quindi non fu una mia scelta: fu l’unica volta che feci qualcosa dietro suggerimento di un altro”. Era il 1931, Sabin si era appena laureato e negli Stati Uniti era scoppiata una delle ricorrenti epidemie di polio. La precedente, del 1916 nel Nordest degli Stati Uniti, aveva registrato più di 27.000 casi con 6.000 morti.

La poliomielite colpisce soprattutto i bambini sotto i cinque anni di età, ma non solo: per esempio, aveva colpito il presidente Franklin Delano Roosevelt a 39 anni, lasciandolo semi-paralizzato. Il libro di Philip Roth “Nemesi” è interamente dedicato alla tragedia dell’estate del 1944 nella sua città natale, Newark, flagellata dalla poliomielite:

Il bollettino della polio, che veniva trasmesso quotidianamente dalla stazione radiofonica locale, teneva aggiornati i newarkesi sul numero e la localizzazione di ogni nuovo caso in città […] Ovviamente, l’impatto di quei numeri era sconfortante, terrificante e defatigante. Perché quelli […] erano gli spaventosi numeri che certificavano l’avanzata di un’orribile malattia e che, nelle sedici circoscrizioni di Newark, equivalevano ai numeri dei morti, feriti e dispersi della vera guerra. Perché anche quella era una vera guerra, una guerra di annientamento, distruzione, massacro e dannazione, una guerra con tutti i mali della guerra: una guerra contro i bambini di Newark.

Immagine da flickr.

 


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