A cura di @Lemkin
Ci eravamo lasciati con i Warriors sempre più spietatamente vincenti, ma con alle porte due statement game che avrebbero detto molto sulla loro invincibilità. Le risposte ci sono state, e che risposte. Prima Golden State ha schiantato per la seconda volta Cleveland, causando il licenziamento dell’Head Coach Blatt e la promozione del primo assistente Tyronn Lue. Poi a buscarle sono stati i San Antonio Spurs, che alla Oracle Arena hanno perso di ben trenta punti.
In questo periodo di partite che hanno le prime risposte sullo stato delle contender “l’un contro l’altra armate” (da notare anche la vittoria dei Cavs contro San Antonio) viene naturale chiedersi quali siano i punti critici per le varie squadre ( suggerita anche un’occhiata al pezzo di Zach Lowe – cui rimanda l’articolo – su Griffin, la vicenda del pugno che ha causato la rottura della sua mano, e la sua posizione nei Clippers).
Inoltre, com’è cambiata Cleveland dopo l’esonero di Blatt?
A proposito di cambi in panchina, i deludentissimi Suns di questa stagione sostituiscono Jeff Hornacek con Earl Watson.
A est sono ormai proiettati al secondo posto i Toronto Raptors di DeRozan e Lowry, che durante il mese di gennaio hanno fatto segnare la striscia di vittorie consecutive record di franchigia: in Canada sembrano quasi tornati i bei tempi di Vince Carter.
In mezzo al guado, e senza grandi prospettive di contendere per l’anello, i Chicago Bulls si guardano intorno alla ricerca di una strada per migliorare senza ricostruire.
Notevole, sempre a est, il bel periodo di Dwyane Wade che ultimamente con delle prestazioni vintage ha mantenuto gli Heat in ottima posizione per andare ai playoffs. Ed è l’occasione per segnalare una bella intervista ad uno dei giocatori che ha segnato l’ultimo decennio di NBA.
Giovani leve: su questi lidi si sono già spese parole entusiastiche su Porzingis, Towns e Okafor, ma, in un draft che si prospetta epocale per i lunghi, emergono anche altri talenti. In particolare Myles Turner, ennesimo colpaccio dei Pacers al draft, il cui impatto sulla franchigia è analizzato qui.
A Denver invece occhio al giovane centro Nikola Jokic. Non è un lungo ma è anche lui la steal of the draft del 2015, oltre che uno dei talenti emergenti della lega: si tratta di Rodney Hood.
Pare che qualcosa si stia muovendo in termini di regolamentazione del tanto controverso Hack-a-Shaq, o almeno, in questa direzione si muove il Commissioner Adam Silver.
Metà stagione, tempo di pensare agli awards di fine anno, alcuni scontati, altri meno. Scopriamo i primi pronostici.
Per finire, visto che ci avviciniamo all’All Star Game, e quindi a un weekend in cui discutere non (solo) di basket attuale, ma (anche) di storia e gloria dello stesso, ESPN ha fatto prima un ranking dei migliori giocatori della storia ruolo per ruolo, e ora un ranking definitivo, al momento in cui veniva scritto il pezzo fermo alla posizione n. 11. L’ideale per scatenare una bella discussione di quelle che non finiscono mai.
Bonus: è odioso parlare di free agency a stagione in corso, ma la notizia uscita negli ultimi giorni merita assolutamente una segnalazione. I Warriors sarebbero in pole position per portare i talenti di Kevin Durant sulla baia, la prossima stagione, e senza nessuna grande rinuncia.
Immagine di JD Hancock via Flickr, CCP-BY 2.0
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