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Svizzera: 25 anni dopo una votazione epocale

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A cura di @Flavio Pas.

25 anni fa, come ci riassume e contestualizza Swissinfo, si concluse una storica votazione popolare e si inaugurò una nuova epoca nella politica svizzera; da una parte quasi l’intero establishment politico*, mediatico ed economico cercava di traghettare la Confederazione nell’UE attraverso l’adesione allo spazio economico europeo (SEE), dall’altra un milionario, oggi miliardario, zurighese nato a Sciaffusa, deciso a salvare la Svizzera da quello che riteneva un attentato alla sovranità nazionale: Cristoph Blocher.

Il voto appariva talmente scontato (i sondaggi indicavano l’adesione sostenuta dall’80% dei votanti) che a maggio, 6 mesi prima dell’apertura delle urne, il governo elvetico inviò richiesta formale di adesione all’UE.

Dopo un anno di estenuanti comizi e dibattiti l’UDC di Cristoph Blocher riuscì ad imporsi grazie al voto rurale e germanofono, per appena 23’000 voti, il 50.3%, con una affluenza record (78.7%) e una riapertura del fossato dei rösti (per approfondimenti sul Röstigraben); la differenza politica tra le comunità linguistiche (nei cantoni romandi i favorevoli all’adesione superavano ovunque il 70%).

Swissinfo ha deciso di ripercorrere la vicenda con due interviste ai due principali protagonisti della vicenda, Cristoph BlocherPeter Bodenmann (presidente del PS dal 1990 al 1997).

*I verdi e una minoranza dei socialisti si opposero.

Immagine da Pixabay.


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