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25 anni dall’accordo del Venerdì santo

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In una panoramica sul Corriere, Luigi Ippolito parla dell’accordo del Venerdì santo, siglato a Belfast 25 anni fa.

Oggi una catena umana per celebrare l’anniversario dell’intesa che mise fine a trent’anni di guerra civile si stenderà tra la cattolica Falls Road e la protestante Shankill Road, le due roccaforti dell’odio, i bastioni delle comunità in lotta: a separarle fisicamente c’è ancora un muro – che qui chiamano il Muro della Pace — l’ultimo rimasto in Europa, che ricorda anche fisicamente quello che divideva Berlino, con la barriera di cemento ricoperta di graffiti, il metallo e il filo spinato a sormontarlo.

Per l’«anniversario» (la data precisa è il 10 aprile 1998 ma la ricorrenza è legata al calendario della Pasqua) Potlatch ripropone in traduzione la poesia Cessate il fuoco, scritta dal poeta di Belfast Michael Longley e pubblicata nel 1994, sui sacrifici per ottenere la pace:

Il vecchio Priamo bacia la mano di colui che gli ha ucciso il figlio ed è così la tregua (ceasefire), anche se, dice il poeta, “l’onestà della memoria esige che si precisi che la tregua di cui si parla nell’Iliade fu, appunto, solo una tregua, alla fine della quale il massacro riprese”.


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