Internazionale ha proposto l’edizione in italiano dell’articolo del settimanale svizzero Das Magazin sulla campagna politica che ha trasformato uno speculatore nel grande burattiniere che vuole dominare il mondo.
L’anticristo, l’uomo più pericoloso del mondo. Un vecchio miliardario, uno speculatore che ha fatto crollare la sterlina britannica nel 1992, che ha scatenato la crisi asiatica del 1997 e quella finanziaria del 2008. Ha distrutto prima l’Unione Sovietica e poi la Jugoslavia, aprendo la strada all’invasione di arabi e africani perché potessero cacciare gli europei. Sponsorizza gli estremisti di sinistra, vuole far cadere il presidente degli Stati Uniti e guadagna con il traffico di droga e i reati finanziari. Tra l’altro finanzia l’eutanasia, la censura e il terrorismo. È ebreo, ma da bambino consegnava altri ebrei ai nazisti.
Sono tutte informazioni reperibili su Facebook, YouTube e Twitter quando si digita “Soros”. Che George Soros sia ebreo è vero, tutto il resto è falso ed è stato inventato e diffuso durante una delle campagne politiche più velenose ed efficaci di tutti i tempi. Fino a qualche anno fa Soros era un miliardario la cui critica al capitalismo era tenuta in considerazione perfino al Forum economico mondiale di Davos. Un finanziere che una volta faceva parte delle trenta persone più ricche del mondo, ma che poi ha devoluto buona parte dei suoi miliardi alla Open society foundations, una rete di fondazioni, al terzo posto nella classifica mondiale delle organizzazioni a scopo benefico, subito dopo quella di Bill e Melinda Gates. Ma mentre Bill Gates, il fondatore della Microsoft, cerca di alleviare le sofferenze del mondo, per esempio estirpando la malaria, Soros cerca di migliorarlo con iniziative a sostegno dei migranti. Vuole realizzare l’ideale che il suo filosofo preferito, Karl Popper, contrapponeva al totalitarismo: una società aperta.
Immagine da Wikimedia Commons
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