Su suggerimento di @piti.
Due giorni fa Roberto Baggio compiva 48 anni e da quando non gioca più non è più domenica, dice il poeta.
Per molti Baggio è il più forte giocatore italiano a memoria d’uomo (Meazza è un po’ troppo in là, e ormai anche Valentino Mazzola è fuori dai radar del ricordo).
Un alieno magico, come il nostro calcio non ne ha mai prodotti altri così, diverso dai moltissimi giocatori solidi ed efficaci che il nostro calcio ha prodotto, un fuoriclasse assoluto, di quelli svincolati da ogni legame col resto del gioco. Un dio col pallone, da accarezzare o da spedire in un angolo che ne viene illuminato. Altre nazioni di blasone pari o anche inferiore al nostro ne hanno avuto forse più di noi, la Francia, il Brasile, l’Olanda, l’Argentina. L’Italia ha avuto difensori formidabili, punte spietate, centrocampisti di lotta e di governo. Ma come lui nessun altro.
Con questo pezzo di Michele Serra celebriamo il Codino.
Immagine da Wikipedia.
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