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I trent’anni di Arte, il canale culturale europeo tra TV e digitale

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Buona domenica. Compie trent’anni ARTE, il canale culturale Europeo nato negli anni novanta per iniziativa franco-tedesca. Ne parla Repubblica.

Dalla tv via cavo, passando per il satellite fino all’approdo al digitale: il canale franco tedesco “Arte” percorre la trasformazione del metodo di diffusione di contenuti culturali nella forma di video dagli anni ‘90 a oggi e approda a una scelta precisa, quella di trasporre i contenuti in chiave molteplice e pervasiva, con l’ausilio della tecnologia.

Nata come TV nel 1992, nel 2015 ARTE ha affiancato alla sua emittente anche la piattaforma online che ospita streaming in sei lingue europee (francese, tedesco, inglese, spagnolo, polacco, italiano) nella quale viene portato avanti un processo continuo di condivisione e traduzione dei contenuti (Arte.tv/it). Il progetto è co-finanziato dall’Unione Europea.

In soli sei anni, 115 milioni di utenti unici all’anno fruiscono gratuitamente on line di una selezione uniforme di circa 400 ore di contenuti e 300 ore di offerta musicale, l’Artè Concert, in tutto l’anno, tra documentari, film, spettacoli, ma anche approfondimenti dedicati all’attualità, on demand o live.

ARTE ha sostenuto negli anni anche il cinema d’autore con sue produzioni e intende allargare l’offerta alla fiction.

“L’intenzione – conclude Inches – è quella di allargare sempre più le frontiere di offerta, per esempio con la fiction, realizzare progetti come “ArteKino”, un progetto digitale su cui convogliano le migliori esperienze cinematografiche a cura di giovani registi europei”. Del resto “ARTE” con le sue produzioni sostiene il cinema d’autore, come testimonia la sua  presenza alla 75° edizione del Festival di Cannes, solo quest’anno con 33 film di autori europei (tra cui “Esterno notte” di Marco Bellocchio) e non solo.

Il catalogo di ARTE è ovviamente orientato anche all’attualità:  sono presenti diversi focus sulla guerra in Ucraina o documentari non romanzati su questioni all’ordine del giorno.

Su Wikipedia è possibile leggere la nascita e la crescita di questo progetto.

Faire de la culture un lien vivant entre les citoyens et citoyennes en Europe” è l’intento dichiarato di ARTE, anche se non si può far a meno di ricordare come in una delle sue ultime interviste Piero Angela, divulgatore per eccellenza di casa nostra recentemente scomparso, avesse dichiarato che, pur senza sottovalutare l’importanza di questi canali, bisognava considerare che sono ancora seguiti per la maggior parte da persone già interessate ai temi culturali e agli approfondimenti (Angela ne accenna brevemente in questa intervista con Massimo Polidori del CICAP). I trent’anni di questa iniziativa valgono una riflessione su quelli che sono gli strumenti migliori per la divulgazione e quali siano i canali più efficaci per diminuire il divario culturale tra i cittadini dell’Unione Europea.

 


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