Paolo Frosina su Il Fatto Quotidiano descrive le preoccupazioni che sta suscitando l’ emendamento alla Legge di Bilancio in merito alle intercettazioni preventive tra i banchi dell’ opposizione.
Da un lato si prepara la stretta sulle intercettazioni giudiziarie, quelle chieste da un pm e autorizzate da un gip in presenza di una notizia di reato e nel rispetto delle garanzie di legge. Dall’altro si spalancano praterie alle intercettazioni preventive e segrete, effettuate dalle agenzie d’intelligence nei confronti di cittadini non indagati, persino nei loro luoghi di privata dimora. È la doppia faccia del governo Meloni, che tramite il Guardasigilli Carlo Nordio promette di rendere la vita difficile alle Procure (attraverso una “profonda revisione” dello strumento d’indagine), e allo stesso tempo inserisce nella legge di bilancio un emendamento per slegare le mani agli 007, allentando le maglie previste dalla legge e i controlli della magistratura sulla loro attività d’intercettazione. E in più spostando la relativa capacità di spesa dal ministero della Giustizia “all’apposito programma concernente il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica”, che fa capo al ministero dell’Economia: uno stratagemma, denuncia l’ex ministro Pd Andrea Orlando, con cui si sganciano le intercettazioni preventive “da ogni ancoraggio dalle intercettazioni investigative e si pongono sotto il controllo politico. Stato di Polizia?”, si chiede su Twitter.
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