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Gare dell’età vittoriana

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Su Boing Boing, Mark Frauenfelder parla dei curiosi giochi in epoca vittoriana.

Le Queer Competitions prendevano spunto dalla prima Olimpiade, ma con discipline bislacche:

Un’altra strana gara è raffigurata nella foto qui riprodotta. Una mezza dozzina di gentiluomini tipici dell’East-end si vedono fare smorfie spaventose attraverso altrettanti collari di cavallo. Il giudice – un artista delle smorfie diaboliche – si guarda bene dall’assegnare il premio, che probabilmente è un orologio d’argento. Chiede molte dimostrazioni di contorsione facciale, assegnando dei punteggi dopo ogni “sessione”. Poco prima del ghigno finale, il giudice tira le somme, per così dire. Implora gli uomini di tenersi pronti per uno sforzo supremo, e i valorosi compagni rispondono certamente in modo nobile all’appello. Il giudice è talvolta assistito da cinque o sei esperti competenti, e questo interessante corpo tiene consultazioni e deliberazioni con tutta la gravità di un comitato di artisti in procinto di acquistare un’opera d’arte di valore inestimabile per la nazione.

Alla gara di smorfie si aggiungono quelle di rasatura, di macellazione di un animale, corse di donne con in carrozzina i figli, un tiro alla fune uomini contro elefante, arrampicata su un palo unto di grasso, ingollare più biscotti secchi, vestirsi rapidamente. I premi non sono da meno: un barile di birre, un cosciotto di montone, un orologio in argento (forse), degli utensili da lavoro.

Su Internet Archive, il resoconto dell’epoca tutto da sfogliare.


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