Alessandra Zauli su Elle ricorda Paul Poiret, un couturier parigino rivoluzionario, noto per aver abolito il corsetto e introdotto innovazioni che hanno trasformato la moda del XX secolo.
Poiret fondò il suo primo atelier nel 1903 e brevettò le vetrine, anticipando le incursioni artistiche nella moda. La sua “Fête de la mille et deuxième nuit” del 1911 fu il primo mega-show della storia della moda.
Poiret è famoso per le sue creazioni esotiche e per aver liberato le donne dalle costrizioni ottocentesche creando abiti fluidi e senza corsetti. La sua carriera ha visto collaborazioni con il cinema e il teatro e la sua influenza si estende alla profumeria e alla decorazione d’interni.
Nonostante il suo successo iniziale, Poiret cadde in disgrazia dopo la Prima Guerra Mondiale e morì quasi dimenticato e in povertà nel 1944.
Anche il blog SoVintage ripercorre la vita di Paul Poiret che era nato a Parigi nel 1879 e aveva iniziato la sua carriera vendendo bozzetti agli atelier parigini. Dopo aver lavorato per Jacques Doucet e la House of Worth, Poiret aveva aperto la sua prima casa di moda nel 1903.
Il primo abito rivoluzionario per la moda di inizio Novecento è quello in stile Direttorio che viene lanciato nel 1908. Si tratta di un vestito che riprende le linee neoclassiche della fine del Settecento con vita alta, piccole maniche e una lunga gonna che scende dritta fino ai piedi. Con grande intuito imprenditoriale Poiret decide di pubblicare alcuni dei bozzetti più belli e affida l’opera a un famoso illustratore: Paul Iribe. Il libro si intitola “Les robes de Paul Poiret racontées par Paul Iribe” ed esce nel 1908. I bozzetti hanno colori vivaci e mostrano donne che indossano abiti morbidi, drappeggiati, con pochi ornamenti e che finalmente non prevedono l’uso del corsetto. Inizia così la rivoluzione nella moda femminile che porta Poiret a diventare sempre più ricco e famoso. Nel 1909 si trasferisce in un grande palazzo circondato da un enorme parco in avenue d’Antin, dove hanno sede l’atelier e l’abitazione del sarto. Qui si svolgono anche le sfilate, eventi innovativi per l’epoca, per presentare i nuovi modelli e si tengono feste sontuose con centinaia di ospiti. Ma è un’altra la direzione che sta per prendere la moda di Paul Poiret. Nel 1909 arrivano a Parigi i Ballets Russes e il pubblico è conquistato non solo dalla danza ma anche dagli incredibili costumi creati da Léon Bakst. Per il sarto è una folgorazione e inizia a disegnare abiti in stile orientale, con veli, turbanti e tuniche in colori sgargianti e ricchi di richiami all’Oriente. Lancia anche la jupe-culotte, antenata della gonna pantalone, che crea molto scandalo tra i tradizionalisti ma che piace a tantissime donne. Così nel 1911 affida a un altro grande illustratore, George Lepape, la cura del nuovo libro dedicato alla sua moda di ispirazione orientale: “Les choses de Paul Poiret vues par George Lepape”.
Nel giugno 2025, il Musée des Arts Décoratifs di Parigi dedicherà una grande retrospettiva a Poiret. La mostra indagherà il suo universo creativo attraverso moda, arti decorative, profumeria, feste e persino gastronomia, evidenziando l’influenza duratura del suo lavoro sui designer contemporanei.



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