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I 100 Giochi: 7 Wonders

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Nel secondo appuntamento per i giochi che hanno fatto la storia, qualcosa di certamente più leggero dello scorso 1830, ma non meno importante…

7 Wonders è il gioco che ha fatto dire a frotte di giocatori occasionali: “Ma è facilissimo, però… figata!”. Un titolo che nel 2010 ha sdoganato l’idea che anche un semplice gioco di carte per famiglie potesse avere una veste grafica da far invidia a una rivista di moda o design. Diciamocelo chiaro: prima di lui, spesso i giochi per tutti erano un po’ bruttini, invece 7 Wonders è arrivato, con le sue carte illustrate, le sue plance colorate, e ha fatto boom! Un po’ come quando al picnic porti i tramezzini gourmet invece dei soliti panini col prosciutto. E la gente dice: “Wow, che classe!”. Un piccolo gioiello che brilla di luce propria, senza bisogno di sette meraviglie per stupire.

Il suo vero colpo di genio? Aver reso possibile giocare in sette (otto con le espansioni) senza che la partita diventasse più lunga di un’assemblea condominiale. Tutti draftano le carte contemporaneamente, ognuno per i fatti suoi, litigando solo con i vicini di tavolo (ma civilmente, eh!). Un sistema che ha creato un piccolo terremoto nel mondo dei giochi da tavolo, tanto che dopo di lui, se volevi fare un figurone, dovevi avere un gioco bello da vedere oltre che divertente da giocare. E anche se negli anni sono usciti altri titoli validi, un po’ come i cugini simpatici, alla fine 7 Wonders resta sempre il preferito, come la torta della nonna, sai che ti soddisferà sempre. E poi c’è 7 Wonders Duel, il vero erede al trono! Diciamocelo senza peli sulla lingua: se 7 Wonders è stata la hit che ha fatto ballare le folle, Duel è la traccia remixata che fa scatenare i veri intenditori sulla pista. Un’esperienza più intima, un duello di cervelli dove ogni carta pescata è una potenziale mossa da maestro o un passo falso fatale. Niente più “ognuno per sé” con i vicini distratti: qui ogni scelta è un affare personale, una sfida diretta all’ingegno dell’avversario. E con le espansioni, Pantheon e Agorà è come aggiungere i fuochi d’artificio al gran finale! Un gioco talmente ben congegnato che a volte ti chiedi se il “papà” non fosse solo un assaggio per preparare il terreno al vero capolavoro.


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