Su Jacobin Italia, Giulio Calella racconta il Primo maggio tarantino.
Mentre il concerto dei sindacati confederali a Roma diventa pian piano sempre più indistinguibile dal Festival di Sanremo, completamente legato ai tempi e alle esigenze pubblicitarie televisive, e con sponsor di ogni tipo – compresi i grandi player dell’energia fossile – quello di Taranto è un concerto di lotta, totalmente autofinanziato con il crowdfunding e il lavoro militante dei volontari nei bar e negli stand della festa. E dove i musicisti si esibiscono gratuitamente in forma solidale, con l’idea che la musica serva a dare voce a chi non ce l’ha.

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