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Iran, bombe e cyber

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La guerra Israele-Iran continua verso l’escalation, con gli Usa che hanno infine bombardato tre siti nucleari iraniani: Fordow, Natanz e Isfahan.
Per gli attacchi sono stati utilizzati bombardieri americani B-2 e una bomba chiamata “bunker buster”. È il primo caso noto di suo utilizzo operativo, scrive la CNN.
Infatti gli Stati Uniti sono l’unico Paese in grado di bombardare il sito nucleare iraniano chiave di Fordow, che ha strutture sepolte a una profondità tale da renderlo molto difficile da danneggiare con sistemi d’arma convenzionali. Gli Stati Uniti avrebbero usato una bomba in grado di colpire un obiettivo così profondo: il GBU-57 Massive Ordnance Penetrator (MOP). La bomba può arrivare fino a 60 metri nel terreno. Si stima che Fordow stia 80-90 metri sotto terra e potrebbe richiedere più attacchi per raggiungere la struttura.

Gli Stati Uniti non sono l’unico Stato a disporre di armi di questo tipo. Tuttavia, le dimensioni del MOP richiedono bombardieri molto specializzati per trasportarlo e sganciarlo. Solo il bombardiere stealth B2 è attualmente in grado di dispiegare il MOP. Ogni B2 può trasportare al massimo due MOP alla volta. Circa sette dei 19 B2 operativi americani sono stati utilizzati nell’operazione in Iran, scrive The Conversation.

Sebbene il conflitto cyber resti inevitabilmente in secondo piano di fronte a un dispiegamento così drammatico di bombe e missili, nei giorni scorsi non sono mancati attacchi rilevanti anche sul fronte digitale. Due azioni in particolare meritano di essere citate, anche perché attribuite per ora allo stesso soggetto.

Mercoledì uno dei maggiori exchange (piattaforma di cambio) di criptovalute in Iran, Nobitex, ha dichiarato di essere stato violato e che i suoi fondi erano stati drenati dal suo hot wallet, il portafoglio online in cui conservava una parte delle criptovalute dei suoi clienti. Gli attaccanti hanno rubato l’equivalente di oltre 90 milioni di dollari di asset digitali dall’exchange nel corso di diverse transazioni. La società di analisi blockchain Elliptic ha dichiarato che gli hacker hanno “bruciato” i fondi rubati inviandoli a wallet inaccessibili, togliendo di fatto le criptovalute dalla circolazione. Insomma, non c’è alcun movente finanziario nell’attacco, ma politico.

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