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Droni, l’Europa accelera

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Gli avvistamenti di droni non identificati nei pressi di aeroporti, infrastrutture critiche e basi militari continuano a mandare in fibrillazione le cancellerie europee. Gli ultimi casi hanno riguardato il Belgio che, a inizio mese, ha dovuto interrompere le attività degli aeroporti di Bruxelles e Liegi, mentre altri droni sono stati avvistati sopra basi militari e il porto di Anversa.

Secondo quanto riportato da Dronelife, a Kleine Brogel (una delle basi militari belghe su cui sono volati i droni) gli investigatori hanno notato come due fasi di attività. Prima, sono apparsi droni più piccoli, forse per sondare le frequenze radio utilizzate dai servizi di sicurezza. Successivamente, velivoli più grandi sono entrati nello spazio aereo ad altitudini più elevate, suggerendo l’uso di sistemi di comunicazione diversi.

Questa descrizione si basa su alcune dichiarazioni fatte dal ministro della Difesa Theo Francken, che ha anche aggiunto: “Sembra un’operazione di spionaggio. Da parte di chi, non lo so. Ho qualche idea, ma sarò cauto nel fare ipotesi”.
Nessun operatore è stato ancora identificato.

In ogni caso, il Belgio ha considerato questi incidenti come una minaccia seria. Il Consiglio di sicurezza nazionale si è riunito in seduta straordinaria per discutere una risposta immediata. E i ministeri della Difesa e dell’Interno si sono attivati per rafforzare il monitoraggio dello spazio aereo e colmare il divario tecnologico.

Sebbene il governo abbia evitato di menzionare presunti colpevoli in modo ufficiale, il già citato ministro della Difesa Francken ha indicato la Russia come “un sospettato plausibile”.
rincarare la dose ci ha pensato la Germania. Secondo il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius, la presenza di questi droni sarebbe collegata ai negoziati dell’Ue sul trasferimento dei beni russi congelati all’Ucraina. La maggior parte dei beni congelati è sotto la supervisione del Belgio.

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