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Pensioni: tassare la quota non derivante da contribuzione

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Su suggerimento di @ogeid3 e @HugoFiala.

Il dibattito sulla sentenza della Coste costituzionale non si placa, e anzi si infiamma con interviste come quella a Leonardo Criuscolo su Repubblica, dove sembra che i giudici siano i più confusi di tutti su cosa davvero fare e su cosa basare le proprie decisioni.
Nel frattempo il fiscalista Dario Stevanato sul blog Giustizia Fiscale propone una tassazione addizionale e progressiva sulle pensioni che si applicherebbe solo sulla quota che eccede la reale contribuzione, esentando comunque le pensioni sociali sotto una certa cifra.

Invece, nel blog Urbiloquio, si contesta la posizione di Alessandro Penati pubblicata da Repubblica, riportando il rapporto pensionistico ad un contratto tra Stato e individui:

Si tratta quindi di una relazione di tipo sinallagmatico, cioè di un incrocio di obbligazioni reciproche (sia pure di tipo peculiare, visto che non c’è autonomia negoziale: il lavoratore non può decidere di non stipulare un rapporto contributivo con l’Ente previdenziale, è obbligato a farlo), in cui la prestazione dell’uno trva giustificazione e causa nella corrispettiva prestazione dell’altro soggetto.

Immagine di pubblico dominio da pixabay.


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