Su suggerimento e a cura di @Ste.
Aver fatto parte della DDR per 40 anni ha avuto diversi effetti sulla popolazione della ex-Germania dell’est. Due di questi sono la completa assenza di immigrazione (fatta eccezione di immigranti provenienti da stati ex-URSS) e una forte chiusura e diffidenza nei confronti di chi è “diverso”.
Venticinque anni dopo la riunificazione delle due Germanie, la parte est rimane una zona prettamente “bianca” con livelli di immigrazione irrisori, extra-europei soprattuto (documento pdf in tedesco, ma pagina 5 ha una cartina facilmente leggibile: mostra le percentuali di immigrati in ciascuno dei 16 stati. Fatta esclusione di Berlino, gli stati ex-DDR hanno 1/5 dell’immigrazione rispetto alla controparte ovest). In questo quadro bisogna poi inserire una forte influenza dell’estrema destra negli stati ex-DDR (per un’idea, potete leggere questo resoconto della BBC).
Da parte sua, Dresda e le zone intorno ad essa sono un caso ancora più particolare. Esse sono da sempre roccaforte della destra e della estrema a destra. A Dresda ogni anno viene organizzata la più grande manifestazione di neonazisti in Europa, nel giorno dell’anniversario del bombardamento alleato.
Tutto questo scenario è lo sfondo a quello che sta succedendo da quasi un anno a questa parte. Nell’ottobre 2014, Lutz Bachmann (personaggio controverso e noto in precedenza per le denunce di furto, spaccio ed aggressione, nonché per essere scappato in Sudafrica per evitare i diversi anni di prigione a cui era stato condannato) fonda il gruppo PEGIDA, ufficialmente apolitico e “ateo”, contro l’islamizzazione dell’Europa. Il gruppo fa presa rapidamente e in pochi mesi le manifestazioni organizzate ogni lunedì richiamano decine di migliaia di persone (per maggiori informazioni, c’è il wiki inglese e, ancora più dettagliato, il wiki tedesco). La risposta dei politici e della cittadinanza è debole: membri del CDU, allora governante nella città mandano segnali controversi, mentre le contro-manifestazioni organizzate da Dresden-Nazifrei e Dresden für alle sono quasi sempre surclassate di almeno uno 0 da quelle di PEGIDA e spesso mancano di un forte impegno da parte dei tedeschi residenti.
La formazione di PEGIDA è solo la prima manifestazione del malcontento e del razzismo latente di questa zona. Sebbene PEGIDA in parte si “sgonfia” con la fine dell’inverno, nascono numerosi gruppi nelle diverse zone della città, spesso ancora più razzisti e violenti di PEGIDA.
In questa situazione instabile, scoppia la “bomba” dei rifugiati. La necessità di trovare posto per i nuovi rifugiati arrivati in Germania, porta alla scelta di allocarne parte a Dresda e nelle cittadine limitrofe. La reazione a questo è ben descritta e riassunta dall’articolo del Washington Post:
- a Meißen è stato incendiato uno stabile, appena ristrutturato, che doveva ospitare delle famiglie di rifugiati
- a Freital le case abitate da rifugiati sono state più volte attaccate
- a Dresda i volontari della croce rossa e di altre organizzazioni sono stati assaliti mentre preparavano il campo che deve accogliere temporaneamente un altro gruppo di rifugiati
A tutto questo si aggiungono manifestazioni di odio giornaliere in diverse zone dove ci sono case destinate a rifugiati.
Come ha commentato la presentatrice di ARD Anja Reschke in un discorso molto ripreso negli ultimi giorni:
Until recently, such commentators were hidden behind pseudonyms, but now these things are being aired under real names. Apparently it’s no longer embarrassing – on the contrary, in reaction to phrases like ‘filthy vermin should drown in the sea’, you get excited consensus and a lot of ‘likes’
Immagine “PEGIDA Demo DRESDEN 25 Jan 2015 116139835” by Kalispera Dell – http://www.panoramio.com/photo/116139835. Licensed under CC BY 3.0 via Wikimedia Commons
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