Su suggerimento di @la desgranges
Il 12 febbraio si incontreranno il papa Francesco e il patriarca ortodosso Kirill. Un appuntamento che viene definito da molte parti storico, e che Francesco Peloso ci aiuta a comprendere proponendo una visione complessiva delle attività del papa argentino nell’ambito del riavvicinamento delle chiese del mondo.
Vista in una prospettiva globale, la strategia di papa Francesco assume contorni sempre più definiti: il pontefice, infatti, nei giorni scorsi ha annunciato che prenderà parte, in Svezia, alla commemorazione per i 500 anni della Riforma di Lutero, quindi ha visto il presidente iraniano Rohani e ha aperto una linea di dialogo con la Cina che potrebbe portare in tempi forse non troppo lontani all’apertura di relazioni diplomatiche fra la Santa Sede e Pechino. Quindi la Russia è parte di un mondo più ampio, non ci sono esclusivismi. Francesco ha rotto lo schema della contrapposizione Washington-Mosca, ha dialogato con i leader di entrambi i paesi, e ora allarga il campo; senza contare la sua America Latina, da Cuba alla Bolivia al Messico, ricollocata al centro della scena.
Immagine da Wikimedia Commons.
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