Su suggerimento di @Uqbal
Peppino Caldarola sostiene su Lettera 43 che, essendo la magistratura un potere autonomo e indipendente, i magistrati non debbano e non possano “contrattare” con gli altri poteri democratici e costituzionali: Davigo si sarebbe quindi spinto troppo oltre, con le sue parole.
L’idea che il parlamento e l’esecutivo siano interlocutori nelle proprie funzioni di un soggetto terzo che ne può condizionare i poteri riconosciuti dalla Costituzione è la più grave ferita democratica che il Paese debba sopportare.
Immagine da YouTube
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