Su suggerimento di @cocomeraio
Roberto Procaccini su Rivista Undici sostiene che nel calcio professionistico non sia mai esistito un periodo di calcio romantico come quello idealizzato dalle curve, e che gli stessi gruppi ultras che si lamentano di essere marginalizzati in nome della massimizzazione del profitto non brillino per coerenza.
Osteggiano la commercializzazione del calcio, ma organizzano il loro merchandising e aprono negozi dedicati per l’abbigliamento curvaiolo, ad esempio. Per gli altri, poi, per i tifosi non militanti, l’antimodernismo è semplicemente un proustiano ritorno al passato, nostalgia per stagioni che appaiono innocue e rassicuranti solo perché appartenenti ad altre epoche.
Immagine da Wikimedia Commons
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