Su suggerimento di @Layla

Un articolo di Pagina99 ed un video su Harvard Business Review provano ad esaminare quali fasce sociali abbiano maggiormente beneficiato dalla globalizzazione.

La globalizzazione ha ridotto le diseguaglianze globali e la povertà nel mondo. Ma a guadagnarci di più è stata solo una parte della popolazione del pianeta: l’1% più ricco e le middle classes asiatiche, mentre in Occidente la classe media ha invece visto progressivamente erodersi il proprio reddito.

UPDATE ore 13.00 (su segnalazione di Layla e Saburo Sakai):

La curva dell’elefante creata da Branko Milanovic e Christoph Lakner e’ stata usata per descrivere cosa e’ accaduto nel periodo di “alta globalizzazione” 1998 – 2008. Il grafico suggerisce una grande crescita per la classe media globale, come la popolazione cinese, un’apparente stagnazione per la classe medio-bassa dei paesi ricchi, e una crescita importante pe rl’1% al top della piramide.

Una piu’ profonda esplorazione mostra che:
– gli introiti medi delle classi medie e basse dei paesi occidentali non hanno subito una stagnazione in questo periodo, anche se negli Stati Uniti si e’ assistitio ad una crescita ineguale;
– Ci sono comunque grosse differenze tra le economie piu’ mature, suggerendo cautela nell’assumere che sia inevitabile livellare le classi medie a livello globale o che scelte di politica interna non abbiano ruolo in tutto cio’;
– La globalizzazione sicuramente ha portato sfide e opportunita’, e con la competizione internazionale ci sono stati dei perdenti a livello locale, settoriale e individuale. Ma chi auspica una ricchezza piu’ inclusiva ha un compito ben piu’ arduo del voler prevenire o fare retromarcia sulla globalizzazione, dada la importanza dimostrabile di politiche interne su welfare, costi abitativi e stabilita’ economica.

 

Immagine da Pixabay