A cura di @GiMa.
Su Rivista Studio un articolo di Davide Piacenza che ci porta a conoscere coloro che si celano dietro la piú grande enciclopedia del mondo, Wikipedia.
Metal detector gestiti da signori allegri e caustici come da genius loci fiorentino, antiche scalinate, e poi attraverso vetuste piccole porte secondarie aperte sotto quadri e pitture, fino a una saletta che sembra allestita per un rinfresco inesistente. A Firenze questo 21 gennaio fa quasi caldo, e gli Uffizi oggi ospitano un’insolita celebrazione di un loro competitor: Wikipedia. Wikimedia Italia, la no-profit che coordina le attività di Wikipedia nel nostro Paese, presenta in una conferenza stampa i risultati del suo primo edit-a-thon – lo chiamano così – organizzato in una joint venture con un’istituzione museale di rilievo. Undici voci dell’enciclopedia online legate agli Uffizi sono state create ex novo o aggiornate in due giorni di edit collettivi frenetici di una decina di persone: la Madonna del popolo del Barocci non esisteva; la voce della Galleria degli Uffizi stessa era incompleta, ed è stata migliorata.
Immagine di Lane Hartwell via Wikimedia Commons, CC BY-SA 3.0
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