Su suggerimento di @Baco e @DonClaudio.
Il 15 Dicembre del 2016, i giornalisti del Finacial Times annunciarono di essere entrati in possesso di un rapporto riservato di Frontex, l’agenzia europea che si occupa del pattugliamento delle frontiere esterne dell’UE, nel quale si denunciavano presunti rapporti tra i trafficanti di esseri umani del nord Africa e le Organizzazioni non Governative che, in sinergia con le autorità europee, si occupano di prestare soccorso ai migranti sulle rotte del Mediterraneo centrale.
In Febbraio, il direttore di Frontex, Fabrice Leggeri, accusava in un’intervista le ONG di spingersi con i loro mezzi marittimi troppo vicino alle coste libiche e, in questo modo, risultare un “fattore di attrazione e spinta” per le partenze e un’assicurazione per gli scafisti. Secondo altri, tali organizzazioni finanziano in maniera opaca e potrebbero essere in collegamento con i trafficanti.
A queste affermazioni sono seguiti interventi sul tema da parte di Matteo Salvini e Beppe Grillo che hanno portato all’apertura di un’indagine conoscitiva presso la Commissione Difesa del Senato.
Nessuna accusa diretta è stata formalmente formulata, sebbene siano stati chiamati a testimoniare anche i referenti italiani di alcune Ong impegnate sul fronte immigrazione, come la spagnola Proactiva open arms.
I responsabili delle Organizzazioni hanno risposto a queste accuse e ne parla questo articolo di Internazionale
La Stampa riporta invece le parole del Procuratore della Repubblica di Catania, Carmelo Zuccaro, sulla collusione tra alcune ONG che operano nel mediterraneo e i trafficanti di uomini. Il Procuratore afferma:
«Abbiamo evidenze che tra alcune Ong e i trafficanti di uomini che stanno in Libia ci sono contatti diretti – dice Zuccaro – non sappiamo ancora se e come utilizzare processualmente queste informazioni, ma siamo abbastanza certi di ciò che diciamo; telefonate che partono dalla Libia verso alcune Ong, fari che illuminano la rotta verso le navi di queste organizzazioni, navi che all’improvviso staccano i trasponder sono fatti accertati»
Il procuratore si sofferma su altre criticità finite sotto la lente della giustizia, come la “gestione del denaro per l’accoglienza e l’ospitalità, che lasciano intravvedere fatti gravi” e avverte “[l]’inchiesta richiede tempi che l’Europa non si può permettere. Il problema resta essenzialmente politico e i governi europei, non solo quello italiano, devono intervenire subito; per me, quei 250 mila in arrivo quest’anno sono una stima per difetto”.
Immagine da pixabay.
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