A cura di @NedCuttle21(Ulm).
Su Il Tascabile, il matematico Andrea Zanni dedica un articolo all’autore del libro autobiografico “Turbare l’universo”, il fisico 94enne Freeman Dyson, scienziato di fama internazionale noto per i suoi contributi nel campo dell’elettrodinamica quantistica, ramo della fisica moderna che valse il Nobel a Richard Feynman, suo maestro; e al suo eccentrico figlio George, affermato storico della scienza autore di “La cattedrale di Turing”, pubblicato nel 2012.
Turbare l’universo è l’ineguagliabile titolo dell’autobiografia di Freeman Dyson, fisico e matematico fra i più importanti del Novecento, che ha vissuto e lavorato a Princeton, negli anni in cui i suoi colleghi erano Einstein, Gödel, Von Neumann, Oppenheimer.
Dyson, ora un arzillo ultranovantenne, è uno di quei pochi scienziati per cui si può usare, senza paura, l’appellativo “genio”: spirito libero (nomen omen, verrebbe da dire), ha sempre lavorato su ciò che voleva, dai progetti più importanti e istituzionali a quelli più assurdi e ambiziosi. È stato uno degli architetti principali della elettrodinamica quantistica (lo stesso campo di studi che valse il Nobel a Richard Feynman, suo maestro), ma ha dato contributi importanti anche in astrofisica, fisica nucleare, meccanica statistica.
Immagine da Wikimedia.
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