A cura di @NedCuttle21(Ulm).
Un articolo pubblicato su Il Tascabile discute le possibili interazioni tra mondo reale e realtà virtuale passando in rassegna i casi in cui le strategie adottate dai giocatori nel corso di determinate fasi di alcuni videogiochi si sarebbero rivelate particolarmente indicative.
Fortnite è uno sparatutto multiplayer online, uscito nel 2017, che ha ottenuto un vasto e rapido successo: un quarto di miliardo di giocatori si sono affrontati nel corso dei due anni sui suoi campi di battaglia virtuali. Di recente una serie di articoli e servizi allarmati ha mosso al videogioco accuse pesanti, legate alla sua presunta capacità di indurre dipendenza nei giocatori, specie quelli più giovani, e a episodi di bullismo virtuale tra gli stessi. Se è vero che episodi di questo tipo sono stati oggettivamente riscontrati, l’approccio con cui sono stati affrontati dalla stampa è più vicino al panico morale che al metodo scientifico. I videogiochi infatti sono ancora oggi spesso trattati dall’informazione generalista con una certa inclinazione al sensazionalismo. La relazione tra comportamenti umani e realtà virtuali meriterebbe invece di essere studiata con un altro tipo di sguardo, trattandosi di un tema complesso e che pone una domanda urgente: quanto le esperienze digitali modificano i nostri meccanismi decisionali, e quanto invece li riflettono?
Immagine da Flickr.
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