A cura di @Perodatrent.
Per la serie Expert Voices Livescience ripubblica un articolo dedicato ad un problema ecologico moderno: lo smaltimento della cacca dei cani domestici.
L’autrice riporta le stime della Association of Pet Animal Waste Specialists, secondo la quale i prodotti della digestione di cani e gatti negli USA sarebbero sufficienti per riempire 5.000 campi di football fino ad un’altezza di tre metri.
Il problema costituito dalle cacche è che contengono microorganismi potenzialmente patogeni: uno studio citato dimostrerebbe che quasi la metà dei microrganismi presenti nell’aria di alcune città proviene dalle cacche dei cani.
Le soluzioni non sono facili: i sacchetti per la raccolta sono minacciati di messa al bando dalle città che tendono ad eliminare i contenitori di plastica; più della metà dei proprietari dei cani non raccoglie le cacche, con scuse che vanno da “tanto si decompone” a “troppo sbatti”; lo smaltimento in discarica occupa molto spazio (cosa penseranno i nostri futuri discendenti del contenuto delle discariche tra mille anni?).
Una soluzione più razionale sarebbe la raccolta in buste biodegradabili e il compostaggio, ma i gestori dei siti di compostaggio tendono a rifiutare il materiale.
La soluzione proposta dall’EPA è quella di smaltirle usando i gabinetti per gli umani, ma anche questa presenta il problema di possibile sovraccarico di impianti che già lavorano al limita delle proprie capacità.
Immagine da pxhere.
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