Si avvicinano le presidenziali americane – o meglio, l’inizio della lunga campagna che porterà a queste, passando ovviamente per le primarie – e aumenta la fibrillazione tra aziende tech e partiti. Nessuno vuole più farsi trovare impreparato. Nessuno, Facebook per primo, vuole rischiare l’accusa di essere usato come strumento di propaganda di intelligence straniere. E dunque fioccano le iniziative di contrasto e mitigazione del rischio.
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