Filippine: la repressione contro il virus
di Qwerty
Per contrastare la diffusione del Covid-19, le Filippine hanno imposto una rigida quarantena, e concesso al governo di Duterte poteri eccezionali. Le misure però stanno avendo effetti drammatici sulla popolazione: tutti colori che lavorano nel settore informale, e che non dispongono di mezzi privati per spostarsi, rischiano ora la fame, e dipendono dalla distribuzione di aiuti alimentari. La polizia ha usato la mano molto pesante contro tutti coloro che hanno violato la quarantena: ci sono casi di persone lasciate per ore sotto il sole, o stipate in gabbie per cani. Il 4 febbraio, c’è stato il primo caso di persona uccisa dalla polizia durante i controlli. Secondo alcuni, nel paese la democrazia potrebbe essere a rischio.
“My orders to the police and military … if there is trouble or the situation arises where your life is on the line, shoot them dead. Understand? Dead. I’ll send you to the grave. … Don’t test the government.” (Duterte, 1° aprile)
“People are tired, angry, and fed up at how we are being treated. Filipinos have shown the world people’s power. We have ousted two presidents before. I’m sure that if the need arises, we will not hesitate to do it again.” (un attivista, intervistato da Foreign Policy)
Come San Francisco è riuscita a frenare il virus
di NedCuttle21(Ulm)
Un articolo pubblicato su The Atlantic e proposto su Internazionale spiega come a San Francisco la gestione preventiva dell’epidemia da Covid-19 abbia conseguito dei risultati molto meno preoccupanti rispetto a quelli registratisi in altre grandi città degli Stati Uniti.
Ogni quanto vi toccate la faccia?
di Perodatrent
The Hill riporta alcuni studi che hanno valutato quante volte una persona si tocca la faccia nel corso della giornata, ricordando che toccarsi la faccia sarebbe un metodo efficace di trasmissione dei virus.
I vari studi riportano risultati differenti, ma concordano su un punto: in genere toccarsi la faccia è più frequente che lavarsi le mani con la procedura raccomandata.
What does this economist think of epidemiologists?
di Fisherle
Tyler Cowen parla da economista dei limiti dell’epidemiologia.
I have had fringe contact with more epidemiology than usual as of late, for obvious reasons, and I do understand this is only one corner of the discipline. I don’t mean this as a complaint dump, because most of economics suffers from similar problems, but here are a few limitations I see in the mainline epidemiological models put before us.
Projecting the transmission dynamics of SARS-CoV-2 through the postpandemic period
di Layla
It is urgent to understand the future of severe acute respiratory syndrome–coronavirus 2 (SARS-CoV-2) transmission. We used estimates of seasonality, immunity, and cross-immunity for betacoronaviruses OC43 and HKU1 from time series data from the USA to inform a model of SARS-CoV-2 transmission. We projected that recurrent wintertime outbreaks of SARS-CoV-2 will probably occur after the initial, most severe pandemic wave. Absent other interventions, a key metric for the success of social distancing is whether critical care capacities are exceeded. To avoid this, prolonged or intermittent social distancing may be necessary into 2022. Additional interventions, including expanded critical care capacity and an effective therapeutic, would improve the success of intermittent distancing and hasten the acquisition of herd immunity. Longitudinal serological studies are urgently needed to determine the extent and duration of immunity to SARS-CoV-2. Even in the event of apparent elimination, SARS-CoV-2 surveillance should be maintained since a resurgence in contagion could be possible as late as 2024.
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Dal caso Nerola ai test, come il Lazio ha frenato il coronavirus
di NedCuttle21(Ulm)
Partendo da un’analisi della situazione nel piccolo comune di Nerola, alle porte di Roma, Annalisa Camilli racconta su Internazionale l’approccio alla crisi epidemica da parte della Regione Lazio.
Immagine da Wikimedia.
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