Su suggerimento di @Ciacciu.

 

Ci eravamo posti la domanda se il Corpo forestale stesse per chiudere, secondo quanto scritto nella riforma amministrativa che lo accorperebbe al corpo di polizia. Questo articolo, tratto da Linkiesta, cerca di mostrare come sia effettivamente inutile. Inoltre, i rischi di una difficile gestione dei reati ambientali sono alti – una volta accorpato il corpo – soprattutto ora che è in esame un disegno di legge sugli ecoreati.

Oggi il Corpo costa ai cittadini poco più di 490 milioni di euro l’anno. Fatti salvi i 460 milioni per il trattamento economico del personale – non in discussione – restano circa 30 milioni per il funzionamento dell’istituzione. Ebbene, questa spesa è totalmente compensata dalle irregolarità scoperte sul territorio. Nel quadriennio 2010-2013 la media delle sanzioni notificate dal Corpo Forestale dello Stato per illeciti amministrativi in materia di reati ambientali è stata di oltre 28 milioni di euro l’anno. 28.236.768 euro. A questa va sommata l’attività difficilmente “quantificabile”. Solo nel 2013 sono stati accertati 11.726 reati. Circa 300 le persone denunciate nello stesso periodo per il reato di incendio boschivo.

Eppure, ci saranno i costi per la ristrutturazione dell’amministrazione, non risolvendo però le sovrapposizioni istituzionali, secondo l’articolo.
Immagine CC BY-SA 2.0 di rmatei da flickr