La mucca è caduta ma non è morta

Adattamento e declino di Homo neanderthalensis

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A cura di @Space Tractor.

In due recenti studi divulgati da Le Scienze vengono delucidati aspetti relativi all’adattamento di Homo neanderthalensis al rigido clima Eurasiatico nel periodo compreso tra 500000 e 300000 anni fa, e alle dinamiche che avrebbero portato all’estinzione di questa specie.

In particolare nel primo articolo tramite studi di morfologia ossea e simulazioni di fluidodinamica è stato possibile ricostruire il loro tessuto molle nasale, il quale è risultato essere del tutto simile a quello delle odierne popolazioni Inuit (pur essendo quest’ultimo il risultato di eventi evolutivi indipendenti da quelli di Homo neanderthalensis).

Il secondo articolo invece mostra come i risultati di alcune simulazioni sono compatibili con la sostituzione demografica di Homo neanderthalensis da parte di Homo sapiens nella finestra temporale di convivenza tra le due specie sperimentalmente accettata. Anziché prendere in considerazione vantaggi evolutivi biologici o sociali della specie vincente, si è partiti dal presupposto che l’arrivo di una tribù di Homo sapiens in un certo territorio innescasse una competizione per le risorse con i Neanderthal locali e che questa competizione portasse all’estinzione di uno dei due gruppi a caso, ossia con uguale probabilità. Si è osservato che una migrazione anche a bassa intensità ma continua di Homo sapiens dall’Africa verso l’Europa è una condizione sufficiente per portare all’inevitabile estinzione dell’autoctono ma relativamente meno comune Homo neanderthalensis.

 

Immagine da Wikimedia Commons.


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