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AI e lavoro, reazioni e azioni (legali)

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La class action intentata da 10 artisti americani in California contro Midjourney, Stability AI e altri generatori text-to-image basati su intelligenza artificiale ha trovato una sponda britannica. Nell’Exhibit J del procedimento è infatti sbucata una lista di 16mila nomi di artisti il cui lavoro sarebbe stato usato per addestrare Midjourney (uno dei più noti strumenti di creazione di immagini da testo). Nella lista, fra gli altri, molti artisti britannici, fra cui i noti Bridget Riley, Damien Hirst, Rachel Whiteread, Tracey Emin, David Hockney e Anish Kapoor. Secondo il Guardian, alcuni artisti britannici avrebbero contattato avvocati statunitensi per discutere la possibilità di unirsi a una class action contro Midjourney e altre aziende di AI, mentre altri avrebbero dichiarato all’Observer che potrebbero avviare una propria azione legale nel Regno Unito. Tra questi Tim Flach, presidente dell’Association of Photographers e fotografo famoso per i ritratti di animali. I suoi progetti costano molti soldi, ha dichiarato, ma i generatori di immagini AI possono produrne copie in pochi secondi.
“Dobbiamo agire per riconoscere il valore e l’investimento in opere creative originali e contrastare alcuni sviluppatori di Generative AI, attraverso misure legali e/o tecnologiche che cerchino di rimediare a questo abuso di posizione”, ha scritto su Linkedin Isabelle Doran, Ceo di AOP, un’associazione di fotografi.

Qui trovate il primo complaint dell’azione legale. Qui quello del novembre 2023. Exhibit. Qui una versione della lista salvata su Archive.

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